Fucina creativa popolare

Spazio dove condividere idee, creare e sperimentare insieme

Farbenstudien, Lena Meyer-Bergner (German, 1906 - 1981)
Organizzato daAmici de LaSchola

Ogni settimana i laboratori de LaSchola saranno aperti a chiunque abbia voglia di sperimentare e provare a realizzare le proprie idee ed esprimere la propria creatività.

La formula del laboratorio aperto senza maestro vuole favorire lo sviluppo di rapporti sociali orizzontali basati sulla solidarietà, l’aiuto reciproco e la cooperazione. La fucina creativa popolare vuole essere uno spazio accessibile alla comunità, un punto di ritrovo per favorire la socializzazione. Un momento di aggregazione che stimoli persone di qualsiasi età a provenienza a stare insieme in una dimensione di confronto e arricchimento reciproco, scoprendo o affinando le proprie abilità manuali e rafforzando la fiducia nelle proprie capacità.

Ogni venerdìdalle 16:00 alle 19:00Partecipazioneaperta a tutti, intergenerazionaleGratuitocon tessera associativa annuale di 30 €

Entrata libera! La fucina apre il 15 Novembre 2019

Per partecipare è obbligatoria la tessera associativa con l'associazione Amici de LaSchola.

Contattaci per associarti e partecipare

Non sono previste nè una programmazione di attività prestabilite nè gerarchie o suddivisione tra la figura dell'insegnante e dell'allievo. La fucina popolare funzionerà come uno luogo dove sperimentare collettivamente degli aspetti o delle abilità pratiche avendo a disposizione gli spazi e gli strumenti utili agli scopi in divenire del gruppo che man mano verrà formandosi. Sarà responsabilità di ciascun partecipante scambiare i propri saperi e portare spunti, idee o desideri che possano coinvolgere gli altri in attività che favoriscano la crescita collettiva e individuale. La volontà è di ribaltare il proverbio che recita impara l’arte per “metterla da parte”, al contrario impararla per diffonderla, evitando l’accumulo solipsistico di competenze che porta a dinamiche non paritarie di competizione e specializzazione identitarie. La fucina popolare si ispira infatti alla figura del maestro ignorante di Rancière, proponendo una modalità di insegnamento orizzontale tra pari di ciò che ancora non si conosce appieno e che, una volta condiviso, getta nuovi semi di crescita condivisa.