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È importante comprendere che l’espressione grafica evolve insieme alla totalità del bambino e ne rappresenta un diretto riflesso. Per il bambino l’arte è, in primo luogo, un mezzo di auto espressione e di comunicazione e diventa il linguaggio che esprime direttamente i pensieri. Quando i bambini ci propongono uno scarabocchio, un disegno o una scultura ci dicono soprattutto ciò che pensano, ciò che desiderano, ciò che sentono e ciò che conoscono della realtà. Nello sviluppo dell’attività creativa del bambino, l’arteterapeuta non deve interferire nel processo esplorativo artistico del bambino, ogni qualvolta ci capita di sentire dei bambini che dicono "io non so disegnare" si può essere certi che abbiano sperimentato un certo tipo di interferenza da parte degli adulti. L’errore che spesso viene commesso consiste nel valutare il lavoro artistico del bambino in base all’apparenza. L’arteterapeuta accoglie sempre con entusiasmo i prodotti artistici dei bambini considerandoli subordinati al processo creativo, momento in cui il bambino mentre disegna o scarabocchia, mobilita energie, pensieri, sentimenti e percezioni. Le rappresentazioni infantili evolveranno maggiormente se il bambino capisce che ciò che sta creando attrae l’attenzione dell’arteterapeuta, è molto importante quindi interessarsi al lavoro del bambino facendo in modo che il prodotto artistico diventi un effettivo strumento di comunicazione tra bambino ed adulto.